Mandorlo in fiore (1890) Vincent Van Gogh
Uno slancio verso l'azzurro.Fiori di mandorlo si protendono verso il cielo. Nient'altro che il bianco dei petali e il blu del cielo. Quasi un'incarnazione della felicità : forte e fragile come la vita. In uno scorcio magnifico e folgorante,esausto per via del caos interiore ,Van Gogh si concentra sull'essenziale : lo slancio della vita verso la trascendenza e i cieli. Ha dipinto il quadro con la testa rivolta verso il cielo, senza vedere nient'altro attorno a sé. Ha allontanato ogni forma di paesaggio o di informazione annessa, sino al tronco dell'albero,per concentrarsi sull' unione di questi due estremi: i fiori e il cielo, il blu e il bianco, il deperibile e l'eterno,il terreno e il celeste... Come ha tenuto a distanza senza cancellarle, le sue sofferenze del momento,per trasmetterci per sempre la sua felicità di fronte ai fiori del mandorlo. Questo quadro l'ha dipinto per il suo nipotino , nato da pochi mesi, per un essere che inizia appena a vivere, come i fiori del mandorlo che si protendono verso il cielo sul finire dell'inverno. Questa tela e l' ode alla natura che essa esprime ci dicono quanto fosse grande lo stupore di Van Gogh di fronte all'infinita generosità della creazione :
"L'eccitazione che mi prende alla vista della natura cresce in me sino alla sincope, dopo di che segue una quindicina di giorni durante i quali sono incapace di lavorare "
La lezione di Van Gogh : guardare verso il cielo "Sequi naturam", " segui la natura." I filosofi dell' Antichità avevano capito che esiste un legame organico tra la felicità e la natura. ...La natura ci aiuta a capire e ad avvicinare la felicità in svariati modi. Ci consente un attaccamento sereno e ancestrale al mondo complesso che ci circonda: continuità del ritorno delle stagioni, quasi immutabilità dei paesaggi che amiamo, dei legami armoniosi tra piante e animali. Ci insegna a non aspettare niente di preciso semplicemente goderne.
. . . La natura procura un'armonia per connessione e appartenenza : nient' altro che sentirsi vivi in mezzo a tutte le forme della vita e capire che è una fortuna. Assaporare la gioia elementare di esistere... Per gli psicologi evoluzionisti, molti dei nostri comportamenti e dei gusti sono le vestigia dei nostri bisogni animali ancestrali: se gli esseri umani sono così sensibili allo spettacolo di una bella natura .... è perché vi vedono la promessa di risorse per la sopravvivenza ... Eppure al di là del piacere che proviamo, si risveglia anche un' oscura e profonda sensazione di appartenenza a un ordine che ci ingloba e va oltre noi stessi. ... In realtà noi entriamo in connivenza con lei . ... nella natura. Quando contempliamo un albero in fiore. Quando restiamo assorti a osservare il moto delle onde o delle nuvole. . . .Ogni volta che respiriamo l' odore dei campi o della foresta, è l'eco lontano della felicità per questo " rinnovarsi dell'incontro biologico" che risuona dentro di noi. Tali incontri non solo nutrono la felicità ma le sono indispensabili.
" Mi sono alzato di notte e ho
guardato il paesaggio.
Mai,mai la natura mi è parsa
così commovente, così delicata."
Vincent Van Gogh
. . . Tutta la felicità si origina in simili istanti di grazia. Fermarsi, tacere . Guardare, ascoltare, respirare. Accogliere le gioie nascenti. Esercitarsi lentamente a percepirle dovunque esse si trovino. Prima e primordiale lezione . . .
Dal libro di Christophe André DELL' ARTE DELLA FELICITA'
Grazie ,"notte"...ciao
RispondiEliminauno spunto molto bello! Ciao Ivana, grazie!
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaUn post molto riflessivo.Complimenti.
Nel contemplare la natura, mi avvicino sempre di più al Creatore.
La riflessione o citazione, di V. Van Gogh è straordinaria.
Un abbraccio, Edo
E' un bene per gli occhi, per il cuore, per la vita che da alcune settimane vedo l'alternarsi di fiori rosa di pesco e fiori bianco di mandorlo. E li vedo affacciandomi al balcone, mentre dalla veranda intravedo il mare azzurro.
RispondiEliminaBuon w. e. Ivana!
Come sempre la natura ci stupisce con i suoi colori e profumi, dovremmo solo trattarla meglio! felice fine settimana...ciao
RispondiEliminaEsiste di certo un legame forte fra la felicità e la Natura.
RispondiEliminaNoi purtroppo lo abbiamo dimenticato.
Grazie per questo bellissimo post, cara Ivana!
Ciao,
Lara
Ciao
RispondiEliminaPasso per salutarti e augurarti un sereno week end.
Edo
Grazie . Ciao. Ivana
RispondiEliminaQuando restiamo assorti a osservare il moto delle onde o delle nuvole. . . .Ogni volta che respiriamo l' odore dei campi o della foresta, è l'eco lontano della felicità per questo "
RispondiElimina" Mi sono alzato di notte e ho
guardato il paesaggio.
Mai,mai la natura mi è parsa
così commovente, così delicata."
Vincent Van Gogh
Buondì Ivana:-)
Ancora non avevo letto questo tuo vecchi post e l'ho apprezzato moltissimo!
Nelle cuffie l'Inno alla gioia e nella mente i passaggi che ho sopracitati: emozionanti e penetranti.
La felicità e la Natura sono due elementi inscindibili e credo che l'approccio alla tua forma di comunicazione, cioè la pittura, sia espressione altissima di questo sentire.
Bellissimo contributo questo Tuo, grazie!
Debby